lunedì 15 dicembre 2014

CANTIERE 3. Anno 2105 - 4 febbraio - Lugano

CANTIERE 3.  anno 2015
LUGANO
04 febbraio 2015 ore 20.30 visione spettacolo

Il terzo appuntamento di TRE60Arti (Cantiere 3.) avrà luogo a Lugano e si svilupperà   
con un nuovo modulo sulla visione.  
"IL RITORNO A CASA"
di PETER STEIN


LUGANO 04  febbraio ore 20.30 – Visione spettacolo 
PALAZZO DEI CONGRESSI  - Lugano (appuntamento ore 20.00)

Uno dei grandi maestri della regia europea a Lugano
Ottenne unanime il consenso di pubblico e critica nell’ambito del 56esimo Festival di Spoleto nel 2013.

Il teatro di Harold Pinter é di quelli che non concedono sconti e dividono gli spettatori: ti i sfinisce, ti fa sanguinare, ma quando arrivi alla cima vuoi metter la soddisfazione?
Lo ha dimostrato ancora di più “Il ritorno a casa” , testo del 1964 tra i più cupi e violenti della sua drammaturgia, qui con la regia di uno dei grandi maestri, Peter Stein e con un cast di alto livello. La vicenda è quella di un nucleo familiare tutto al maschile rimasto orfano di donne dopo la scomparsa di una madre, che nel ricordo ambiguo che ne emerge, ha lasciato tre figli maschi, forse bastardi. Tutto ha inizio quando il docente di filosofia Teddy, primogenito dei tre fratelli, dopo anni di assenza, fa ritorno nella casa paterna portando con se la moglie Ruth che ha sposato all’insaputa della famiglia prima di lasciare Londra per andare in America. Il ceppo originario con cui rientra in contatto non ha nulla da spartire con la sua indole gentile ed educata. Sua moglie, in una piccola comunità tutta la maschile, rappresenta un elemento disturbatore. Figli e padri cominciano a corteggiarla, senza trovare resistenza e senza che il marito si lasci sconcertare più di tanto. Deliberatamente fraintesa e usata dalla famiglia si troverà a soddisfare umori egoistici e insensibili, accettando il ruolo di “consolatrice” fino ad abbandonare marito e figli , rimasti oltreoceano. Storia scandalosa ( che fece scalpore al debutto) teatralmente concretissima e vitale che denuncia polemicamente la mercificazione della donna nella società borghese.

La grandezza di Stein sta nel all’aver lavorato di cesello, sul linguaggio sferzante, sulla drammatizzazione dei silenzi, sulle battute di prorompente e allarmante humor, sulla fisicità e il realismo degli attori, che ci fa sentire Pinter ancora fra noi.

PETER STEIN
(Berlino, 1º ottobre 1937) è un regista teatrale tedesco. Si è prodotto anche come attore teatrale e regista d'opera lirica. È annoverato tra i più importanti artefici del teatro tedesco ed europeo nella seconda metà del Novecento, in particolare nel grande impeto creativo degli anni settanta, per aver realizzato progetti monumentali e spesso in spazi inconsueti. Nel 1970 fonda il collettivo teatrale della Schaubühne am Halleschen di Berlino Ovest, che ha guidato fino al 1985. Il gruppo, del quale fanno parte interpreti d'eccezione come Bruno GanzEdith CleverJutta LampeMichael König, realizza messinscene trasgressive che stravolgono la struttura dello spazio teatrale e scenico. Oltre a "riscrivere" testi classici antichi e moderni, allestisce nuovi spettacoli che esplorano impavidamente linguaggi e temi imbarazzanti per il senso comune dell'epoca. Tra le opere più significative di quel periodo Peer Gynt di Henrik Ibsen (1971), Il principe di Homburg di Heinrich von Kleist (1972), I villeggianti di Maxim Gorky (1974), Come vi piace di William Shakespeare (1977), Orestea di Eschilo (1980, riallestita trionfalmente in lingua russa a Mosca nel 1994 con la Compagnia dell'Armata Rossa. Quest'ultimo è il capolavoro in cui il regista abolisce la scena, sostituita dal muro del Palazzo, collocando il coro in mezzo agli spettatori seduti su gradini. Nato a Berlino, Stein vive l'infanzia in piena epoca nazista. Suo padre Herbert è direttore della fabbrica di Alfred Teves, una industria di motocicli che è stata adibita dal regime alla costruzione di componenti automobilistiche. Herbert comanda 250.000 lavoratori forzati. Ma, nonostante ciò, aderisce clandestinamente alla Bekennende Kirche (Chiesa confessante), un gruppo di resistenza. Questi eventi hanno un profondo effetto sulla formazione e sulla vita di Stein. Stein comincia a lavorare a Monaco dietro le quinte come tecnico, guadagnando a poco a poco ruoli sempre più importanti. A trent'anni, nel 1967, debutta come regista al Werkraumtheater con il provocatorio Saveddi Edward Bond, spettacolo che ottiene grandi consensi dalla critica. Impegnato politicamente, Stein continua a dirigere pièce "anarchiche" e liriche come Discorso sul Vietnam di Peter Weiss (in pieno 1968), Nella giungla delle città di Bertolt Brecht, Early Morning di Bond, Il bel chicchirichì di Sean O'Casey, e Torquato Tasso di Goethe. Nel suo "incontro" con Anton Čechov, del quale propone Tre sorelle (1984), Il giardino dei ciliegi (1989 e 1996) e Zio Vania (nel 1996 al Teatro Argentina di Roma), Stein rivela una inesplorata comicità nella tragediadell'autore russo. Dopo Roberto Zucco di Bernard-Marie Koltès (1990) e alcune regie di opere verdiane, dal 1992 al 1997 ha diretto la sezione prosa del Festival di Salisburgo, dove ha inscenato grandi spettacoli scespiriani. Del 2000 è la sua più imponente e recente opera, Faust I & II, messinscena integrale del testo di Goethe in sette giornate all'Expo di HannoverIl regista, che vive ormai da anni in Italia (è stato insignito di numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali l'onorificenza francese di Commandeur de l'Ordre des Arts et Lettres et Chevalier de la Légion D'Honneur.

DETTAGLI
Visione spettacolo
04 febbraio  2015  Palazzo dei Congressi ore 20.30 ( appuntamento ore 20.00)

Numero massimo di partecipanti: 12
Iscrizione: obbligatoria 
Destinatari: spettatori, studenti, professionisti della scena, operatori teatrali, giornalisti o praticanti giornalisti
Costo: 20 Fr. comprensivo del biglietto di ingresso.

Gratuito professionisti della scena ticinese under 35 e studenti 
L’scrizione vale come conferma della partecipazione.

Eventuali disdette, se non comunicate entro il 25 gennaio, anche per coloro che hanno diritto alla gratuità, comporteranno il pagamento della quota 

Per iscrizioni: tre60arti@gmail.com 
Informazioni: Paola Tripoli 079 779 01 83

SCADENZA ISCRIZIONI: 30 GENNAIO





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